LA
BATTAGLIA DI COMO
A
seguito di questi eventi fu istituita una lega
contro la Francia, con lo scopo di cacciare i
Francesi dal Milanese e di proclamare Duca di
Milano Francesco II Sforza. Fratello dell’esule
Massimiliano. A Giovanni del Matto fu affidato
il compito di occupare Como e, a questo scopo,
gli fu dato il comando di una colonna di milizie
formata da ottocento uomini tra Lanzichenecchi
e mercenari Lombardi allo sbando fra cui c’erano
anche alcuni Comaschi.
Narra
lo storico che il Matto "...pertanto, avvicinatosi
con la flotta alla città, ed appostandosi con
le sue truppe a Borgo Vico e nella parte opposta,
attendeva l’occasione favorevole per dare l’assalto,
sperando anche nell’appoggio di alcuni cittadini,
e specialmente dei Rusconi, nemici dei Francesi.
Ma il Governatore, però, sventò ogni trama dall’interno
e imbarcatosi poi sopra una nave ben armata di
artiglierie, si avanzò sul lago lungo la riva
di Borgo Vico affrontando gli assalitori che,
nello stesso tempo, venivano attaccati dalla parte
di terra da una coorte di Francesie
Comaschi. Gli uomini del Matto, così presi tra
due fuochi, si sbandarono e in parte furono uccisi.
Il
Rebuschini ci tramanda il fatto aggiungendo uncurioso
particolare. Il Garrau "... fece che una nave,
carica di vini generosi e d’ogni più dilettevole
liquore che fosse nella città, andasse, prima
dell'imbrunire della sera, ad approdare come per
caso al Borgo Vico e cadesse preda deglistranieri.
Niuno de’ corrotti capi contraddicendovi, facilmente
gli avidissimi soldati ne furono briachi e, cessata
ogni vendetta, sbracandosi alla rinfusa per le
case e nelle strade, e tra i baccani e il sonno
passarono la notte. In questo mezzo trasse fuori
il Garrau al concertato attacco le sue truppe,
e tutto il Borgo Vico con facile vittoria occupò".
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