VERSO
IL NORD DEL LAGO DI COMO |
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SANTA
MARIA REZZONICO
Il Comune è composto dai paesi di San Siro, Rezzonico
e Santa Maria dove sono ubicati il Municipio e la Chiesa
Parrocchiale.
La Chiesa Parrocchiale di Santa Maria fu costruita tra
il 1464 e il 1474 per ospitare i Frati Dominicani, anche
se la torre campanaria rivela tracce d'epoca romanica.
L'annesso convento, ora adibito a Casa Parrocchiale, conserva
ancora inalterate alcune stanze di quell'epoca.
La facciata della Chiesa ha un interessante portale di
marmo bianco, databile tra il 1520 e il 1530. Dello stesso
periodo è l'alto rilievo della Madonna con Bambino
che è posta accanto alla colonna angolare sinistra.
All'interno la Chiesa è caratterizzata da una ricca
selezione d'affreschi del XVI secolo eseguiti da Sigismondo
De Magistris, Agostino Calvi, Michelangelo Carminati e
delle stupende decorazioni in stucco d'epoca barocca.
La Fortezza Romana. Accanto
alla chiesa Parrocchiale, ci sono le rovine di un'imponente
costruzione in sasso d'epoca romana. Probabilmente era
un edificio eretto in quel luogo per controllare il traffico
sull'antica Via Regina, tracciata dai Romani per raggiungere
più velocemente le colonie Europee. E' ancora possibile
percorrere un tratto dell'antica Via Regina partendo da
queste rovine .
Il Castellaccio.
Lungo il percorso archeologico dell'antica Via Regina,
dopo aver percorso il tratto fiancheggiante la strada
statale e aver attraversalo il ponticello sulla Val Gigina,
la strada sale fino a raggiungere le rovine di una torre,
probabilmente d'epoca romana, sovrastanti l'ingresso meridionale
della galleria. La leggenda lega l'etimologia del nome
alla losca figura di un signorotto spagnolo, probabile
ultimo abitatore del castello.
Rezzonico e Il Castello Medievale.
Situata su un promontorio roccioso, è una delle
frazioni a lago del Comune. All'entrata del paese, alte
mura merlate indicano l'ubicazione del castello. Costruito
nel 1300 con pietre di vario tipo, probabilmente per sostituirne
uno più antico appartenente alla famiglia Della
Torre, è sovrastato da una torre merlata con finestre
a sesto acuto. Il portale ad arco acuto è arricchito
da blocchi di marmo bianco. Il castello ha subito numerosi
restauri ed ora è adibito ad abitazione privata.
L'ingresso principale si apre su di una piazzetta che
ospita la chiesetta dedicata ai Re Magi. La chiesa è
stata restaurata nel seicento, ma sicuramente è
d'origini più antiche. La tradizione vuole che
il convoglio con le reliquie dei tre re, trafugate da
Milano e portate in Germania, percorresse quest'antica
strada di collegamento tra la Lombardia e l'Europa centrale.
All'interno della chiesetta, il paliotto dell'altare maggiore
reca dipinta l'Adorazione dei Magi, sovrastato dalla statua
di Sant'Antonio da Padova, oggi venerato nella chiesetta.
Il nucleo Storico.
Lungo la prima gradinata che dalla piazzetta conduce al
lago, il percorso è scandito da vari archi che
spezzano i vicoli su cui si affacciano eleganti portali,
spesso sormontati da stemmi araldici. Al termine del vicolo,
sulla destra, si trova un portale che reca la scritta
Agostino Stoppani 1464; svoltando a sinistra, s'incontra
un portale di sagoma poligonale rivolto verso il lago
ed il pittoresco porticciolo.
Le frazioni montane sopra Rezzonico.
Sulle falde del Bregagno (2107 m.), a quote diverse, s'incontrano
le frazioni montane di Rezzonico.
Gallio. Attraverso
una mulattiera che conduce ad un'intricata rete di viottoli
tra case di pietra addossate le une alle altre, con scale
e terrazzi a cielo aperto, si giunge a Gallio. Lungo il
sentiero s'incontra un dipinto murale, di fattura rudimentale,
con l'Incoronazione della Vergine del 1840 e, più
avanti, un altro dipinto raffigurante una Madonna con
Bambino. Si giunge poi ad una chiesetta dedicata a Santa
Lucia sulla cui facciata si apre un portale in granito,
sormontato da una nicchia con la statua lignea di San
Giacomo molto danneggiata. La chiesetta era anticamente
dedicata a San Rocco e San Sebastiano, come risulta dalla
visita pastorale del 1599. All'interno, sulle pareti laterali,
ci sono due affreschi d'esecutore anonimo del 1580.
San Martino è
la frazione situata a mezza costa, da cui si può
godere un vasto panorama sul Lario. Qui si trova una chiesetta
di modeste dimensioni già citata dal vescovo Archinti
nel 1599. La volta a botte è stata aggiunta in
epoca successiva. All'interno si possono ammirare pregevoli
tele del '600 e un interessante ciclo d'affreschi la cui
complessa iconografia, d'ispirazione controriformista,
raffigura la Resurrezione di Cristo. Raffigurazioni di
Santi della devozione popolare locale, espressi con linguaggio
morazzoniano, vicino alle versioni fornite dai Fiamminghini
e dai Recchi, completano il ciclo
DONGO
Il paese e situato sulla piana alluvionale originata
dal fiume Albano. L'insediamento più antico coincide
con le frazioni di San Martino e di Barbignano. La sua
vicinanza alla valle Mera e quella di S. Jorio permisero
al paese uno sviluppo tanto industriale che turistico.
L'importanza economica della zona era ben nota anche
in antichità ed era principalmente dovuta alla
strada che conduce al passo S. Jorio che mete in comunicazione
il lago di Como con Bellinzona in territorio Svizzero,
e da qui con la Germania. Le miniere di ferro della
valle furono sfruttate a partire dal XV fino al XIX
secolo, quando la produzione di ghisa fu sospesa.
Il 27 Aprile 1945, sulla strada tra Muso e Dongo, una
divisione partigiana catturò Benito Mussolini
e Claretta Petacci mentre tentavano la fuga verso la
Svizzera in compagnia di alcuni suoi ministri. Questi
ultimi furono condotti a Palazzo Manzi, sede del Comune,
dove furono giustiziati. Mussolini e la Petacci furono,
invece, condotti a Mezzegra dove trascorsero la loro
ultima notte in Casa De Maria, per poi essere fucilati
la mattina del 28 Aprile. Il Municipio ospita un piccolo
museo che documenta questi avvenimenti che è
visitabile su richiesta.
L'austera facciata di Palazzo Manzi domina Piazza Parravicino.
L'Edificio fu costruito nel 1824 e donato al Comune
da Giuseppina Manzi nel 1937. A richiesta, si può
visitare la Sala d'oro con affreschi di Giuseppe Lavelli.
Dalla piazza è possibile raggiungere l'antica
Via Regina che porta a Barbignano da dove il tracciato
romano sale fino al Ponte Regina per poi ridiscendere
a valle passando attraverso le frazioni di Campiedi,
Mellia e Mossanzonico. Qui, girando a destra della Chiesa
di San Lorenzo si raggiunge la Casa del Cardinale, caratterizzata
da un affresco del 1500 che ritrae un'allegoria della
vendemmia. E' probabile che la Casa appartenesse alla
famiglia Medici. Poco più oltre s'incontra una
costruzione rinascimentale che apparteneva ai Marchesi
di Marignano.
GRAVEDONA
E' il più importante insediamento nella zona
nord del lago di Como, posto su di un'ampia insenatura
tra le falde del Sasso Pelo e la pianura alluvionale
del fiume Liro. Di fronte a Gravedona, ai piedi del
Monte Legnone che si estende fino all'imbocco della
Valtellina, si stende la penisola di Piona che ospita
una splendida Abbazia Cistercense d'epoca medievale.
Lungo l'antica Via Regina, in direzione Dongo, furono
rinvenute alcune tombe Galliche con importanti reperti
archeologici, a testimonianza dell'esistenza di un insediamento
pre-romano. Le Chiese di Santa Maria del Tiglio e di
San Vincenzo custodiscono un buon numero di reperti
d'epoca romana.
Chiesa di Santa Maria del Tiglio.
E' la più originale costruzione romanica del
Comasco. Costruita nel tardo 1100, la chiesa fu edificata
su un preesistente Battistero paleocristiano, al quale
appartengono gli altorilievi ora inglobati nella facciata
esterna sopra il portale d'ingresso mentre all'interno
della chiesa si trovano una fonte battesimale e alcuni
pezzi del pavimento a mosaico risalente al V secolo.
Chiesa Parrocchiale di San
Vincenzo. E' una costruzione romanica edificata
nel 1072 sopra una precedente chiesa il cui battistero
fu in seguito trasformato nella Chiesa di Santa Maria
del Tiglio. E' probabile che la cripta dedicata a S.
Antonio, probabilmente la chiesa originale, fosse stata
innalzata a causa delle frequenti esondazioni del lago.
Il pavimento della cripta ed altri reperti recuperati
in loco appartengono ad un Tempio pagano. La Chiesa
fu completamente ristrutturata tra il 1600 e il 1726,
quando furono costruiti i portici che congiungono la
chiesa agli oratori di San Michele e di Santa Maria
posti a lato dell'edificio principale e utilizzati come
Lazzaretto durante la grande peste del 1628.
Palazzo Gallio. Fu
edificato sul luogo dove sorgeva l'antico Castello per
conto del Cardinale Gallio di Como al quale nel 1528
fu dato in Feudo il territorio di Gravedona. Il palazzo
fu costruito tra il 1586 e il 1587 e si presenta come
una struttura massiccia con quattro torri ad ogni angolo
che ricordano l'antica vocazione del luogo.
Il territorio di Gravedona ospita molte altre chiese
romaniche e si consiglia una visita guidata tramite
la Cooperativa Imago. Per le prenotazioni telefonare
al numero 0344-82572.
GERA
LARIO
Il paese sorge all'estremità nord del lago di
Como su una pianura alluvionale circondata dalla catena
dei Monti della Mesolcina e prospiciente alle marcite
del Pian di Spagna, oasi naturale protetta riconosciuta
in campo internazionale dove è possibile praticare
il Bird watching.
I resti romani conservati a Gera hanno un grande valore
storico. Fra questi, incorporata nello stipite sinistro
del portale della chiesa di San Vincenzo. si può
ammirare una stele dedicata alla memoria di Lucio Duazio
Valentino, un fanciullo morto nel III secolo. Durante
alcuni lavori all'interno della chiesa eseguiti tra
il 1964 e il 1965, furono scoperti del lacerti di un
pavimento a mosaico del II secolo, ora visibili nella
prima cappella a destra. Fu anche possibile provare
l'esistenza di una preesistente chiesa romanica che
fu a sua volta costruita sopra un edificio romano del
quale fu ritrovato il pavimento a mosaico. Lo sviluppo
rinascimentale dell'area, oltre che dai molti affreschi
all'interno della chiesa di San Vincenzo, è provata
dalle molteplici pitture murarie sulle pareti esterne
delle case raggruppate lungo l'antica Via Regina e documentati
a partire dal 1500. Di fronte alla chiesa dedicata alla
Madonna di Fatima, costruita nel 1634, la Via Regina
si allarga a formare una piazza dove per tutto il 1300
si tenevano de assemblee pubbliche. Ascritto al XVII
secolo è il Fortino sull'Adda, una costruzione
rettangolare che serviva da supporto al Forte di Fuentes,
la fortezza costruita durante la dominazione Spagnola
in Lombardia. Le rovine del Forte di Fuentes, in grave
stato di decadenza, sorgono nel territorio di Colico
e sono visitabili. Per informazioni, rivolgersi al Comune
di Colico (Lc).
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