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IL CASTELLO DI GRIANTE DAL 1521 A OGGI

Gli assalitori, seguendo una crudele consuetudine dei tempi, non si limitarono ad attaccare il Castello, ma misero a ferro e fuoco anche le terre circostanti.
Anche una delle torri poste a nord del mastio, quella che incorporava la grande scala a chiocciola che dal piano terra (ora cantina) portava al primo e al secondo piano, deve essere stata data alle fiamme.
Infatti, nel 1964, durante i lavori di restauro di quello che ai tempi costituiva il mastio (ora La Ca’ dei Riva), nel muro perimetrale, all’altezza di quello che doveva essere uno dei piani della torre (della quale ancora sussiste la parte inferiore), si sono trovate le estremità carbonizzate delle travi di sostegno dell’impalco
Nonostante i colpi di mortaio, la torre meno danneggiata doveva essere stata quella principale che si ergeva ad una ventina di metri in direzione sud del mastio e che rimase a ricordo dei terribili eventi per più di trecento anni.

Con essa sopravvisse in Griante la leggenda dell’apparizione dei fantasmi insanguinati di Giovanni del Matto e di suo fratello che, nelle notti di bufera, urlavano la loro angoscia dalla cima della torre ai cui piedi erano stati decapitati.

La torre fu abbattuta nel 1859 per far posto al giardino di quella che, nel frattempo, dopo adattamenti e restauri, era divenuta la serena casa di campagna della famiglia Riva.

 

 

Testi e contenuti sono stati realizzati da Bina Battistella Fraquelli
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Angelo Salice