Introduzione
Per conoscere la storia dell'Hotel Belle Vue occorre tornare al tempo quando ancora non esisteva Cadenabbia come la conosciamo oggi. Pare, infatti, che Nabbia fosse il nome con il quale era chiamato il terreno che dall'insenatura naturale, riparata dai venti, si estendeva lungo tutto il boscoso promontorio sovrastante. A quel tempo non vi erano costruzioni d'alcun genere, tranne una vecchia e modesta osteria in riva al lago dove i naviganti, giunti a metà del viaggio, si fermavano a pernottare o in cerca di riparo dalle improvvise intemperie. Occorre tenere presente che anticamente il lago era la via di trasporto più rapida per giungere da un capo all'altro del Lario, un tempo navigabile fino alla riva di Chiavenna. La strada tracciata dai Romani, su camminamenti preesistenti, era più lunga ed impervia poiché solo a tratti si snodava lungo la costa, inerpicandosi rapidamente all'incontro dei numerosi promontori a picco sul lago. Solo in tempi più recenti si è provveduto alla costruzione della strada a lago stravolgendo, a tratti, la morfologia della costa mediante la formazione di terrapieni e con il traforo delle montagne. Ancora oggi si possono percorrere alcuni tratti montani della Via Regia romana, non inglobati dalla stratificazione storica. Ecco, dunque, spiegata l'importanza strategica del porto e della modesta locanda della Cà de la Nabbia in Tremezzina.